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La dicitura "Gli Schiavi di Hitler" è legata al lavoro di Ricciotti Lazzero, storico e giornalista, che con scrupolo, scientificità e pazienza ha valorizzato una pagina, da molti dimenticata, della storia della Germania hitleriana e dell'Italia fascista.
Lazzero ha condotto la sua ricerca principalmente negli archivi tedeschi, svizzeri e austriaci, dedicandovi gli ultimi anni della sua vita, con tenacia e passione, incurante del grave stato di prostrazione fisica.

Nato a Trieste nel 1921, ha partecipato giovanissimo alla campagna di Russia nella divisione Cosseria e, in seguito, alla Resistenza in Piemonte.
Da giornalista ha lavorato a "La Stampa", "Il Corriere della Sera", al "Tempo", è stato per10 anni inviato speciale di "Epoca", per lungo tempo ha collaborato con "Storia Illustrata".
Collaboratore per l'Italia di Simon Wiesenthal e dell'omonimo centro di documentazione, tra i suoi libri ricordiamo: "Le SS Italiane", "Le Brigate Nere","La Decima Mas","Il Partito Nazionale Fascista","Il Sacco d'Italia","Gli schiavi di Hitler".
Instancabilmente, dal 1993 al 1996 ha contattato gli archivi tedeschi di Hoppegarthen, Posdam, Berlino, Friburgo, Hildesheim, Coblenza, Magonza, ha raccolto testimonianze dirette dei sopravvissuti, ha visitato i luoghi più significativi, teatro delle vicende in questione, ricostruendo nel libro omonimo i momenti e le fasi più inquietanti della storia degli "Schiavi di Hitler", per rendere giustizia a chi era stato dimenticato da tutti, a chi non aveva mai parlato "perché sentiva la vergogna di non essere stato aiutato" (sono le sue parole).
Diceva sempre Ricciotti: "Hanno patito la fame tornando", "Lo stato non ha loro dato neanche una stretta di mano e, come capita sempre in Italia, hanno dovuto battersi per avere qualche riconoscimento".

Dal 1999 l'attività di ricerca sulla deportazione in Germania per lavoro nel 1943-45 è ripresa con l'aiuto del prof. Valter Merazzi e di un gruppo di volontari dell'Istituto"Pier Amato Perretta "di Como, di cui Lazzero è stato presidente fino al 2002, anno della sua morte, per sostenere la campagna di risarcimento dei danni ai deportati.

La grande mole del materiale raccolto, l'esigenza di catalogarlo e conservarlo a futura memoria, ha portato alla creazione del centro studi "Schiavi di Hitler" a Cernobbio, di cui si occupano attivamente Valter Merazzi e Maura Sala.

Gabriella Tranchida Lazzero


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Attività

www.schiavidihitler.it