Suggerimento allo IOM di Roma:

Caro Luca, per conoscenza ti ho trasmesso la lettera inviata a Dirk

Per quanto riguarda noi ti confermo la nostra disponibilità ad inviarvi, secondo i criteri concordati, la prima tranche del file di nominativi raccolti dall'Istituto a partire dal dicembre 1999.

Ognuno di questi nominativi come sai, fa capo ad una scheda e ad un numero variabile di documenti (dall'assenza di documenti alla presenza di originali). Il nostro lavoro è consistito sin dall'inizio nel metterne i dati essenziali a computer, nell'avviare un'analisi dei documenti finalizzata al buon esito delle pratiche.

Si tratta di un lavoro che sarà utilissimo anche ai fini della ricerca storica e sono contento di aver constatato che è stato utile per la costruzione del vostro data base.

Non saremmo arrivati a questo se non avessimo avuto il sostegno decisivo di una rete di Istituti della Resistenza distribuiti in tutta Italia, di comuni, di associazioni locali d'arma, di patronati, di spezzoni di associazioni storiche, di singoli cittadini, di una catena di volontari, del sostegno della gente che si è rivolta a noi, delle parole dei parenti dei deceduti che hanno compreso il nostro sforzo.

Il numero delle schede raccolto da noi è impressionante ed è evidente che comunque costituiranno sempre un numero altamente signicativo, una parte considerevole anche del vostro lavoro.

Del buon uso di questi documenti, per i quali abbiamo una responsabilità, dell'esperienza maturata in questi mesi vogliamo parlare in specifico a Como quando potrai incontrare Ricciotti Lazzero e il nostro gruppo, incontro che mi permetto di sollecitare.

Sarà l'occasione per farti conoscere meglio il senso e la portata del nostro lavoro, renderti partecipe dei probemi della raccolta dei documenti e della loro interpretazione, decidere come utilizzare al meglio questa fonte primaria nelle prossime fasi di invio e raccolta delle domande che richiedono una concordanza di intenti e procedure.

Sarà molto importante per non sovraccaricare le prossime fasi il lavoro del Coordinamento degli Enti, associazioni, patronati, Istituti.

I destinatari delle schede data la sua complessità si rivolgeranno a questi per farsi aiutare. Gli enti e i patronati assieme possono garantire la giusta rete territoriale a patto di fare un lavoro concordato e preparato. I destinatari dovrebbero già all'atto della ricezione della scheda sapere che possono fare affidamento su una serie di punti d'appoggio.

Indispensabile inoltre stimolare i ministeri competenti a programmare un intervento specifico presso archivi di stato, distretti militari, prefetture, corte dei conti ecc... che saranno investiti di richieste da evadere in pochi mesi.

Simili problemi riguardano i Comuni per le pratiche di autenticazione.

E' necessario uno sforzo condiviso per raggiungere risultati decenti e non seminare malumore.

Per tutto questo occorre spendere un po' di tempo.

L'ipotesi di forme di accordo specifiche con singoli archivi, istituzioni vanno perseguite da parte vostra.

Abbiamo in questa storia sin qui sopperito a carenze strutturali, lacune istituzionali e pubbliche, abbiamo scontato l'assenza di un senso comune storico per questo disgraziato paese, continuiamo a illuderci di cercare di ri-costruirlo a partire da questa storia esemplare. Continuiamo a pensare che il patrimonio collettivo che è passato tra le mani a noi e agli altri Istituti della Resistenza sia di straordinario valore civico.

Vogliamo essere messi in grado di continuare a lavorare su per farne ricerca, didattica, divulgazione, esperienza condivisa.

Per questo ci occorrono risorse e collaborazioni, ma insieme ci interessa che ci sia una soluzione dignitosa dal punto di vista generale, che non penalizzi le esistenze e la storia.

Finchè non avremo questa certezza cercheremo di pungolare, suggerire, lavorare perchè ognuno faccia la sua parte, ma ripeto, non è un compito che possiano ne vogliamo fare da soli e per sempre

Abbiamo in questi ultimi mesi fornito consulenza storica al governo, allo Iom, alle persone che si sono rivolte a noi; l'immagine ci è stata restituita dal segretario generale della Farnesina che ha riconosciuto il nostro ruolo di consulenti.

Ma siamo anche fonte perchè tale è la natura del distillato storico di esperienze che si è depositato nei nostri archivi.

Noi consulenti, noi fonte, noi prima di tutto soggetti sociali di una storia che si costruisce nelle mani degli individui, dei cittadini e degli storici che se ne riappriopriano.

Noi, in attesa che il 3 novembre esca una soluzione dignitosa.

Con i migliori saluti

Valter Merazzi