Documenti: Storia

 

Oswald Pohl, generale delle Waffen-SS 

Quando l'Italia capitolò l'8 settembre 1943 ci furono tra i tedeschi due distinte reazioni : la rabbia, il furore, la volontà di vendetta per Hitler ed alcuni suoi ministri, una gioia satanica per altri esponenti della gerarchia nazista, con Himmler in testa. Heinrich Himmler, il capo delle SS, aveva creato un proprio impero industriale che raggruppava quasi 150 imprese e stabilimenti vari. Occupava in modo monopolistico interi settori industriali, ne ricavava capitali impressionanti, dall'editoria alla costruzione di case, alla manifattura di porcellane, agli alimentari, al cemento,ai tessili, alle  armi. I capitali iniziali per quell'avventura li concesse la Dresdner Bank (un primo credito di 30 milioni di Reichsmark). 
Poi forti investimenti vennero concessi dalla Deutsche Reichsbank (16 milioni), dalla Croce Rossa (per mezzo della sezione risparmi delle SS : 8 milioni), dai cosiddetti Reinhard-Fonds (denaro, gioielli,capsule dentarie d'oro  provenienti dalle spoliazioni dei cadaveri nei campi di sterminio : 30 milioni) e dallo sfruttamento dei lavoratori-prigionieri ceduti "in prestito" a determinati stabilimenti.
C'era un uomo - un terribile ragioniere - che amministrava questo immenso capitale. Era un ex commissario di Marina, con l'ossessione delle circolari, ma con capacità d'intuizione diabolica superiore ad ogni livello fino allora conosciuto. 
Oggi, in democrazia, quell'uomo potrebbe dirigere con successo un grande impero americano: le qualità le aveva tutte, compreso un cinismo che non lo faceva arretrare dinnanzi ad alcuna decisione.
La morte di un uomo non aveva per lui alcun significato. Lo sterminio d'una città poteva essere un'impresa positiva se gli lasciava nelle mani una buona preda. E poi lui non s'occupava materialmente dell'uccisione delle creature umane : lui faceva programmi in cui in cui gli uomini erano soltanto dei numeri. Gli uomini da sfruttare di cui disponeva grazie alla guerra pazzesca del Fuhrer erano infiniti. Bastava andare a prenderli nelle nazioni che a mano a mano cadevano di fronte alla strapotenza tedesca. Una riserva inesauribile. Quest'uomo sempre nell'ombra era Oswald Pohl, SS Obergruppenfuhrer e  Generale delle Waffen-SS. In quegli anni di cui scriviamo era un  cinquantenne tracagnotto, quasi completamente calvo, che s'era fatto strada con la puntigliosità del burocrate di classe, venendo da Duisburg, nella Renania-Westfalia, dov'era nato. A Himmler l'aveva segnalato  l'ammiraglio Doenitz : l'uomo giusto al posto giusto.
Pohl era il capo operativo (sopra di lui soltanto Himmler) di  quell'organizzazione che si chiamava WVHA (SS-Wirtschafts-Verwaltungshauptamt), un mammut amministrativo che negli uffici direttivi di Berlino vedeva radunati 1700 funzionari selezionati. 
Nell'aprile 1942 questo mostro riuniva in sé tre diverse centrali amministrative: il complesso dei Lager statali, gli stabilimenti delle SS e l'intero corpo militare delle SS. Pohl alzava il telefono e parlava real time con qualunque parte dell'Europa. Era,chiamiamolo così con parola oggi in uso, "il grande vecchio", che arrivò a disporre di oltre 700.000. lavoratori forzati. Questo "vecchio" aveva anche campi modello nei quali si preparavano i capi di ogni nuovo grande Lager pianificato a Berlino : per esempio quelli di Riga, Kiew e Bobruisk.
Ho presentato tutti questi dati perché soltanto essendo a conoscenza di essi si può comprendere la brutale precisione con cui i convogli sterminati di prigionieri italiani vennero con terribile efficienza dirottati in mezza Europa. Esisteva una circolare del 30 aprile 1942 che indicava il nuovo uso dei prigionieri.
Questa circolare è stata resa nota al Tribunale Britannico di Amburgo il 15 Maggio 1947 e rappresenta la chiave per risolvere il crudele enigma degli internati italiani mandati al massacro. Essa dice in alcuni passaggi (è Pohl che informa Himmler): "La guerra ha prodotto un profondo cambiamento nella struttura dei campi di concentramento e completamente modificato il loro compito riguardo all'impiego dei prigionieri. Il detenere prigionieri per i soli motivi di sicurezza o d'educazione o di prevenzione non riveste più in ruolo di primaria importanza.
La cosa più importante oggi è la posizione economica. La mobilitazione della manodopera dei prigionieri,prima per ragioni belliche (aumento degli armamenti) e poi per i compiti di pace, sta diventando sempre più importante.  In ragione e in vista di quanto detto sopra devono essere prese certe misure per arrivare ad un graduale cambio nei campi di concentramento passando dalla loro forma politica unilaterale ad un'organizzazione che concentri valori economici".
Pohl chiamò a Berlino il 22 e il 24 aprile 1942 tutti i capi ispettori, tutti i comandanti di campo e tutti i dirigenti delle sezioni di lavoro e spiegò loro le nuove direttive.
Le direttive erano queste:
1." La direzione del campo di concentramento e di tutte le imprese  - stabilimenti - fattorie delle SS spetta al comandante del campo. Egli è anche responsabile dei risultati nel settore economico.    
2. Nella direzione delle imprese economiche il comandante del campo è assistito dal dirigente dell'impresa (Werkleiter).Il Werkleiter deve  notificare al comandante del campo il sospetto o la paura che l'esecuzione di un ordine dato dallo stesso comandante possa non raggiungere i risultati attesi.    
3. Il Werkleiter è responsabile anche delle perdite e delle mancanze  industriali ed economiche.    
4. Il comandate del campo è il solo responsabile dell'impiego della manodopera. Questo impiego deve esaustivo - nel vero senso della parola - affinché possa essere raggiunto il massimo risultato. Il lavoro deve essere distribuito centralmente,dal capo dell'"Amtsgruppe D". I comandanti dei  campi non devono ricevere ordini da nessun altro ufficio né eseguire  programmi con essi.   
 5. Le ore di lavoro non hanno limiti. esse dipendono dall'organizzazione industriale del campo e dal modo in cui si deve lavorare, e vengono stabilite personalmente dal comandante del campo.    
6. Ogni circostanza che possa abbreviare le ore di lavoro (cibo,appelli, ecc.)deve essere portata al minimo assoluto. La pausa di mezzogiorno e gli spostamenti per il cibo fanno perdere tempo prezioso e sono proibiti.  7. Il sistema di sorveglianza deve essere modificato dalla sua forma  attuale inflessibile e gradualmente variare allo scopo di ottenere un' atmosfera pacifica. Le guardie a cavallo, i cani poliziotto, torri  d'osservazione mobili e gli ostacoli mobili devono essere aumentati".    
Quando arrivò l'8 settembre 1943 tutto questo era già pronto : non ci fu bisogno d'inventare niente. 
I prigionieri, cioè gli internati, vennero fotografati, registrati e spediti a raggiera in mezza Europa. Ci furono i più fortunati, ed i meno fortunati. Quelli che dal Brennero  finirono direttamente nelle gallerie del Kohustein, in Turingia, o di Ebensee a costruire le officine per i missili di von Braun morirono già un mese dopo il loro arrivo. Furono sfruttati esaustivamente, senza pietà come diceva la circolare di Pohl.
Oswald Pohl riuscì a nascondersi alla fine della guerra facendo il boscaiolo in una fattoria, ma nel maggio del 1946 venne arrestato. A Norimberga fece parte dell'ultimo gruppo di criminali nazisti processato dal Tribunale Militare Internazionale. Si presentò vestito in borghese, con un abito chiaro e la cravatta coordinata. 
Il 3 novembre 1947 fu  condannato all'impiccagione assieme ad altri tre suoi colleghi,  successivamente graziati. Lui finì in Baviera, nel carcere di Landsberg, dov'era già stato, prima di assumere il potere Hitler, e dove aveva scritto "Mein Kampf". Nel cortile di quel carcere gli americani prepararono il capestro. Pohl rimase ad attendere quasi quattro anni diventando nel frattempo cattolico e devoto al Signore, con l'aiuto di un cappellano che credeva alla sua conversione. Poi all'alba dell'8 giugno 1951, il boia gli mise il nodo scorsoio al collo, e giustizia fu fatta,nel nome di tutti coloro che aveva mandato a morte per sfruttamento.    Gli incontri dell'estate 1944 tra Berlino e Salò furono accordi di facciata, utili ai nazisti in quel momento della guerra. Ma non modificarono in nulla la spietata circolare di Pohl. Gli italiani (i Badoglios), i russi,i polacchi, gli jugoslavi, i cecoslovacchi erano soltanto carne da cannone, braccia da lavoro da usare finchè funzionavano. Poi, allorchè esausti, da inviare ai crematori.

 

www.schiavidihitler.it